Molte perplessità e grande insoddisfazione sono state espresse dal Parlamentare regionale del Popolo della Libertà, On. Prof. Vincenzo Vinciullo, sulle risposte, in Aula, dell’Assessore Gentile in merito all’interrogazione numero 869 «Interventi per fronteggiare i disagi dei cittadini di Lentini (SR) inerenti il trasporto ferroviario».
Nell’interrogazione Vinciullo denunciava che: “nonostante l'importanza di Lentini e del suo hinterland, poiché si tratta di un’area che è un centro catalizzatore di numerose attività artigianali e commerciali, le Ferrovie dello Stato hanno ritenuto opportuno, in nome di una politica di riduzione dei costi che penalizza sempre e soltanto il Sud, ridurre la stazione ferroviaria lentinese ad una squallida fermata, senza alcun tipo di servizio; recentemente, ad aggravare ulteriormente la situazione, è stata chiusa definitivamente la stessa biglietteria, costringendo i viaggiatori che partono da Lentini o dai paesi limitrofi a munirsi preventivamente di biglietto, acquistandolo presso altre stazioni o a correre il rischio di incappare nelle pesantissime multe inflitte a chi viaggia senza biglietto.
Se a ciò si aggiunge che la stazione di Lentini era già priva di servizi igienici e non aveva una ristorazione in grado di rispondere alle esigenze dei viaggiatori, è facile immaginare quali gravi disagi si debbano sobbarcare i viaggiatori di un bacino di utenza di oltre 50 mila persone che spazia su 3 province, quelle di Siracusa, Catania e Ragusa”.
Questa la risposta dell’Assessore Gentile. “Relativamente alla mancanza di servizi igienici, sulla base delle informazioni raccolte dai competenti uffici delle ferrovie, la loro chiusura è stata disposta in applicazione di direttive nazionali che fissano una soglia minima di almeno 500 viaggiatori al giorno per giustificare il mantenimento dell’apertura al pubblico di servizi igienici nelle stazioni ferroviarie italiane.
La stazione di Lentini, sulla base dei più aggiornati dati di frequentazione rilevati dalle ferrovie, registra giornalmente un movimento di 110 viaggiatori tra salite e discese e quindi ben al di sotto di quella soglia minima prevista per l’apertura al pubblico negli impianti ferroviari delle toilettes.
Laddove però le amministrazioni locali interessate o eventuali esercizi commerciali presenti in stazioni ne facciano richiesta, le ferrovie sono sempre disponibili a conferire i bagni di stazione in comodato d’uso gratuito, a condizione che il concessionario ne assicuri pulizia, manutenzione e decoro, in linea con gli standard prescritti.
Per quanto concerne la presenza di punti di ristorazione nella stazione, la stessa non dipende da decisioni aziendali bensì dall’interesse commerciale del sito.
Relativamente, infine, all’eliminazione dei servizi di biglietteria, va precisato che sarebbe più corretto parlare di una sospensione decisa da Trenitalia in attesa della definizione della vicenda legata al rinnovo del Contratto di servizio”.
A queste spiegazioni Vinciullo ha replicato: “dall’espressione dell’Assessore, e anche dalle sue dichiarazioni, si evince che anche l’Assessore è insoddisfatto della risposta che ha dato.
Egli, come chiunque altro rappresentante del Popolo siciliano, nel leggere le comunicazioni che le Ferrovie dello Stato hanno fatto pervenire all’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità non può non provare un moto di stizza e di ribellione contro la risposta avuta.
Nell’interrogazione Vinciullo denunciava che: “nonostante l'importanza di Lentini e del suo hinterland, poiché si tratta di un’area che è un centro catalizzatore di numerose attività artigianali e commerciali, le Ferrovie dello Stato hanno ritenuto opportuno, in nome di una politica di riduzione dei costi che penalizza sempre e soltanto il Sud, ridurre la stazione ferroviaria lentinese ad una squallida fermata, senza alcun tipo di servizio; recentemente, ad aggravare ulteriormente la situazione, è stata chiusa definitivamente la stessa biglietteria, costringendo i viaggiatori che partono da Lentini o dai paesi limitrofi a munirsi preventivamente di biglietto, acquistandolo presso altre stazioni o a correre il rischio di incappare nelle pesantissime multe inflitte a chi viaggia senza biglietto.
Se a ciò si aggiunge che la stazione di Lentini era già priva di servizi igienici e non aveva una ristorazione in grado di rispondere alle esigenze dei viaggiatori, è facile immaginare quali gravi disagi si debbano sobbarcare i viaggiatori di un bacino di utenza di oltre 50 mila persone che spazia su 3 province, quelle di Siracusa, Catania e Ragusa”.
Questa la risposta dell’Assessore Gentile. “Relativamente alla mancanza di servizi igienici, sulla base delle informazioni raccolte dai competenti uffici delle ferrovie, la loro chiusura è stata disposta in applicazione di direttive nazionali che fissano una soglia minima di almeno 500 viaggiatori al giorno per giustificare il mantenimento dell’apertura al pubblico di servizi igienici nelle stazioni ferroviarie italiane.
La stazione di Lentini, sulla base dei più aggiornati dati di frequentazione rilevati dalle ferrovie, registra giornalmente un movimento di 110 viaggiatori tra salite e discese e quindi ben al di sotto di quella soglia minima prevista per l’apertura al pubblico negli impianti ferroviari delle toilettes.
Laddove però le amministrazioni locali interessate o eventuali esercizi commerciali presenti in stazioni ne facciano richiesta, le ferrovie sono sempre disponibili a conferire i bagni di stazione in comodato d’uso gratuito, a condizione che il concessionario ne assicuri pulizia, manutenzione e decoro, in linea con gli standard prescritti.
Per quanto concerne la presenza di punti di ristorazione nella stazione, la stessa non dipende da decisioni aziendali bensì dall’interesse commerciale del sito.
Relativamente, infine, all’eliminazione dei servizi di biglietteria, va precisato che sarebbe più corretto parlare di una sospensione decisa da Trenitalia in attesa della definizione della vicenda legata al rinnovo del Contratto di servizio”.
A queste spiegazioni Vinciullo ha replicato: “dall’espressione dell’Assessore, e anche dalle sue dichiarazioni, si evince che anche l’Assessore è insoddisfatto della risposta che ha dato.
Egli, come chiunque altro rappresentante del Popolo siciliano, nel leggere le comunicazioni che le Ferrovie dello Stato hanno fatto pervenire all’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità non può non provare un moto di stizza e di ribellione contro la risposta avuta.
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