giovedì 11 agosto 2011

SOVRAFFOLLAMENTO CLASSI

Il Consiglio di Stato, - si legge in un’Interrogazione presentata dall’On. Vincenzo Vinciullo, al Governo della Regione - accogliendo una ‘class-action’ promossa dal CODACONS, (Associazione che tutela i diritti dei consumatori) e respingendo il ricorso presentato dal Ministro per la Pubblica Istruzione, ha stabilito che lo stesso Ministero dovrà avviare, immediatamente, il piano di edilizia scolastica per evitare i fenomeni di sovraffollamento delle classi. Per potere attuare tali disposizioni di legge, il Ministero sarà obbligato a costruire nuove scuole nelle zone dove è maggiore la presenza di classi sovraffollate. Le nuove direttive stabilite dal Consiglio di Stato coinvolgono, ovviamente, anche la nostra Regione, anche se, per le proprie prerogative autonomiste, la Sicilia ha una organizzazione scolastica diversa dalle altre regioni d’Italia. Appare, comunque, evidente che la decisione del Consiglio di Stato rivoluziona il mondo scolastico in Sicilia, considerando che, con la chiusura di numerose classi, il sovraffollamento è diventato un fenomeno quasi regolare in tutti i plessi scolastici siciliani ed è impensabile che i Comuni e le Provincie Regionali possano, da soli, intervenire per la costruzione di nuovi plessi scolastici, considerando i gravi problemi di liquidità che gli stessi affrontano, quotidianamente, a causa dei tagli dei finanziamenti e del patto di stabilità”.

“Considerato – conclude l’On. Vinciullo – che l’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale ha, da tempo, emanato il nuovo programma regionale di edilizia scolastica, tenendo conto anche dei fondi PAR-FAS destinati proprio a questo scopo, è urgente ed improcrastinabile rivedere l’intero piano di edilizia scolastica regionale, considerando le nuove problematiche legate all’indirizzo dato dal Consiglio di Stato sul sovraffollamento delle classi ed effettuare un’attenta analisi delle situazioni esistenti in Sicilia per verificare se Comuni, Provincie e Sovrintendenza scolastica regionale applichino in toto quanto stabilito della sentenza del Consiglio di Stato e come intendano garantire la qualità delle scuole siciliane per evitare il fenomeno delle “classi pollaio”.

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