mercoledì 25 agosto 2010

TAGLI NODO FERROVIARIO DI SIRACUSA

“Le Ferrovie dello Stato hanno tagliato alcune corse giudicate improduttive, a prescindere se questa scelta arrechi danni o disagi all'utenza siciliana, e una delle province più colpite da questa ennesima 'sforbiciata' è quella di Siracusa, dove saltano 3 corse tra Siracusa, Catania e Messina.
Come se ciò non bastasse, una delle corse da Messina viene sostituita da un servizio con pullman. Inoltre, sono stati definitivamente accantonati i progetti per l'ammodernamento di alcune tratte, tra le quali l'elettrificazione della Siracusa-Noto-Ragusa e non è dato sapere per quale arcano motivo la platea di lavaggio e la fossa di manutenzione, realizzate, in Contrada Pantanelli, all'incredibile costo di 15 miliardi delle vecchie lire e con una cementificazione selvaggia dell'intera area, non sono mai entrate in funzione”.
Su questa problematica, descritte dallo stesso, il Parlamentare regionale del Popolo della Libertà, On. Prof. Vincenzo Vinciullo, aveva inoltrato all’ Assessore per le Infrastrutture e la Mobilità, Luigi Gentile, un’interrogazione parlamentare e alle risposte, poco soddisfacenti, dell’Assessore, in Aula, ha replicato:
“ Assessore, intanto, la ringrazio ancora una volta per avere voluto fornire una risposta alla mia interrogazione, anche perché se la risposta fosse giustificabile dal punto di vista politico sarebbe anche esaustiva, cosa che non è assolutamente e, non di meno, sento il dovere di ringraziare l’assessore per l’attenzione che ha avuto nei confronti di questo Parlamento che, di solito, devo dire parecchi suoi colleghi non hanno.
Intanto, il primo discorso che bisogna fare sulle Ferrovie dello Stato in Sicilia riguarda il fatto che le stesse hanno deciso di dismettere tutte le linee che gestiscono in Sicilia. Ritengono che queste linee
non siano sicuramente vantaggiose e allora fanno una politica strana, non forniscono servizi, dopodiché, non fornendo servizi, i siciliani sempre meno prenderanno il treno.
Questo da la possibilità, la stura alle Ferrovie dello Stato per dire: “allora, sopprimiamo questi servizi”.
Un servizio però per essere goduto dai cittadini deve dare certezze; deve dare certezze sugli orari, sui servizi, sul fatto che arrivo a Catania e sono nelle condizioni di prendere la coincidenza per Messina. Se tutte queste certezze non mi vengono date, cosa faccio? Alla fine, non prendo il treno ed utilizzo invece la macchina.
Cosa è successo?
In questa situazione di assoluto abbandono delle linee ferrate in Sicilia, la provincia di Siracusa è quella che viene colpita maggiormente insieme alla provincia di Ragusa ma Ragusa paga perché è a
valle della provincia di Siracusa.
Di conseguenza, in inverno, le Ferrovie, pensando che vi erano già moltissime tratte, hanno deciso di tagliare ulteriori tre corse fra Siracusa, Catania e Messina e, alla fine, hanno pensato pure di sostituire una di queste corse con un servizio pullman, come se vi fosse bisogno delle Ferrovie dello
Stato per andare a prendere il pullman.
Di fronte, quindi, alla protesta dei cittadini, di fronte alla sollevazione generale, a quanto pare, Assessore, avrebbero ripristinato queste tre corse ma non lo hanno fatto sapere a nessuno, nel senso che nessuno sapeva di queste tre corse e, alla fine, sono stati costretti, proprio perché mancavano i passeggeri, mancavano gli utenti, ad abolire queste tre corse perché non c’era nessuno che ne usufruisse.
Ripeto, l’interesse delle Ferrovie dello Stato: quello di chiudere le tratte siciliane. Passo ad altro discorso.
Sulla prima risposta, non posso che essere totalmente insoddisfatto, ma credo che anche l’Assessore lo fosse.
Sul secondo argomento, cioè l’ammodernamento di alcune tratte e l’elettrificazione della Siracusa-Noto-Ragusa, si deve sapere che, non solo nel Biafra ma anche in Italia, in Europa e, quindi, in Sicilia, in modo particolare in provincia di Siracusa, abbiamo delle linee ferroviarie che ancora funzionano a gasolio. Ci siamo affrancati dal carbone, nel senso che non lo utilizziamo più ,però, il gasolio lo utilizziamo.
E’ chiaro che le Ferrovie dello Stato, dal momento che il Sud-Est è una zona di grande pregio, dal punto di vista turistico, si sono spese, in passato, parlando di questo treno barocco che avrebbe dovuto attraversare i vari comuni al confine fra Ragusa e Siracusa. Hanno parlato pure della necessità di questo ‘Minuetto’ che avrebbe dovuto accelerare il percorso però, dopo aver fatto l’inaugurazione in pompa magna, con Ministri, Vicepresidente della Regione, Assessore, la settimana
successiva il ‘Treno del Barocco’ è scomparso; non abbiamo avuto notizie; forse ha replicato la settimana successiva però poi – a quanto pare – non ci sono stati utenti, passeggeri.
La stessa cosa dicasi per ‘Minuetto’. Era stato acquistato per questa tratta ed è stato trasferito in altre zone d’Italia, non della Sicilia e, giustamente, come dice l’Assessore, perché la tratta sia favorevole, dobbiamo modificare la geometria.
Anche nel 1871, quando il Governo Sabaudo decise di costruire la ferrovia che da Siracusa portava a Ragusa, disse che era una soluzione momentanea, nel senso che il raggio di curvatura della Siracusa-Noto e fino a Ragusa era solo momentaneo – stiamo parlando di 139 anni fa, per essere chiari – e si disse che c’era la necessità che anche la Sicilia Sud-Orientale avesse una ferrovia dello Stato. “Intanto la facciamo” - si disse, in questo modo – “e poi, negli anni, cerchiamo di accorciare queste curvature”.
Per quanto riguarda Ragusa e Ragusa Ibla, assessore, o chiediamo al Padre Eterno di modificare il sito oppure è chiaro che non è possibile modificare la tratta e i raggi di curvatura perché – su questo non ci sono dubbi – quello è il terreno e in quel modo deve salire la ferrovia.
Prendiamo atto, Assessore, che a 139 anni dall’inizio dei lavori, ancora le Ferrovie dello Stato hanno questa buona volontà, questo desiderio, questa voglia, queste buone intenzioni di elettrificare la ferrovia che da Siracusa porta verso Ragusa.
Speriamo, continuiamo ad attendere perché - come Foscolo ci insegnava - la speranza fugge solo davanti ai sepolcri.
In questo caso la Spes ultima dea!
Fino alla fine, spereremmo che le Ferrovie dello Stato si ricordassero che, all’interno del sistema ferroviario italiano, ci sono anche le province di Siracusa e di Ragusa.
Cosa ancora più assurda e più grave riguarda la terza domanda per la quale, signor Presidente, mi sia consentito esternare tutta la mia rabbia in questa vicenda.
Qualche anno fa le Ferrovie dello Stato dissero che Siracusa doveva diventare una stazione di testa, nel senso che dovevamo eliminare la stazione ferroviaria successiva a Siracusa, cioè verso la provincia di Ragusa. E, da lì, tutta una serie di manifestazioni, inaugurazioni, pose di prima pietra e decisero di costruire questa platea di lavaggio e la fossa di manutenzione di queste macchine che venivano e si fermavano a Siracusa.
C’era una zona di Pantanelli, una zona che, fino al fascismo, era invasa dai pantani, che era stata bonificata ed era una delle zone più belle di Siracusa, dove vi era una economia agricola fiorente che
tutti ci invidiavano e si disse che “non dovevano fare gli agricoltori” bensì costruire una platea di lavaggio, la fossa di manutenzione, in modo che, quando si fermavano i treni, si poteva garantire che
i treni ripartissero puliti, in ordine.
Hanno fatto, quindi, questi lavori, hanno tagliato tutti i canali esistenti che attraversavano questo ex pantano, mettendo tutta questa zona a rischio perché tutte le alluvioni che si sono verificate dal 2003 in poi sono frutto di questi lavori e del blocco dei canali che è stato fatto.
Hanno promesso e ripromesso che avrebbero finalmente dato la possibilità a questa struttura di funzionare, una struttura che è costata, circa un decennio fa, ben 15 miliardi di lire.
Ad oggi, la platea di lavaggio e la fossa di manutenzione rappresentano una cattedrale nel deserto.
Fa bella mostra di sé e fa talmente bella mostra di sé che le Ferrovie dello Stato, una volta tanto, provano vergogna e, anziché dare una risposta come tutte le altre - che stasera l’Assessore gentilmente ha ribadito - questa volta preferisce tacere. Ha provato talmente tanta vergogna che non
ha pensato nemmeno di mettere su una risposta perché sapeva che qualsiasi tipo di risposta avrebbe ancora di più fatto inferocire i rappresentanti della provincia di Siracusa, i rappresentanti della Regione Sicilia, i rappresentanti del Popolo che non possono assolutamente sopportare questo
sperpero di pubblico denaro”.

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